Claudio Portinari landscape photographer

A cura di Nicoletta Nicolin Tonelato

Claudio ha una lunga esperienza di tecnica fotografica e per questo è uno smaliziato professionista, ma per fortuna rimane un dilettante, nel senso più pieno e ridente del termine, perché si diletta sempre e tanto di tutto ciò che merita di attrarre la sua passione e curiosità. Cioè la natura, il paesaggio, gli uomini e le loro stagioni, colti con occhio fanciullo, ma anche e soprattutto con quella pensosa responsabilità che lo porta a ricoverare, cioè a salvare nel suo obiettivo, aspetti cari e consueti che stanno irreversibilmente mutando.
Con questo spirito percorre da sempre il suo Paese, i monti e vallate, la campagna con i suoi colori, cercando aspetti e momenti, luci e silenzi, figli di appostamenti pazienti, da innamorato, perché lo è. Soggetto di lunghi colloqui per immagini è Lonigo, dove è nato e risiede; lo fotografa da quarant'anni assieme ai colli, ai cieli per i quali ha una particolare predilezione, ai fiori, ai viottoli, aurore e tramonti che non l'hanno mai saziato.
Insegue le vibrazioni emozionali che una foto riesce a sprigionare, a volte emozioni solo sue, ma più spesso mette in prodigiosa sintonia la sensibilità dei suoi spettatori con la sua percezione acuta e poetica, per cui i suoi paesaggi sono abitati da dentro, e quasi sempre l'inquadratura che ha scelto viene da una sua affezione interiore per un carattere naturalistico o un aspetto antropologico. Così ha percorso più volte i Colli Berici, la Lessinia, le terre del Durello, la campagna vicentina e veronese, i paesaggi urbani e marini, con una speciale attenzione all'opera degli uomini che hanno vissuto e vivono contrade e luoghi.
Guarda i suoi soggetti con l'affetto intenerito di un figlio che vuole consegnare l'eredità della sua terra alle nuove inconsapevoli generazioni.